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Il ritorno della Rani in Doctor Who è uno di quei momenti che fanno battere il cuore a qualsiasi fan della serie. La sua presenza segna un punto di svolta nell’universo di Doctor Who, portando con sé una trama avvincente e inquietante. Nell’episodio penultimo della seconda stagione, intitolato “Wish World”, ci troviamo di fronte a una delle situazioni più drammatiche che la serie abbia mai affrontato. Ma cosa rende questo episodio così speciale? Iniziamo a esplorare il mondo strano e affascinante che ci viene presentato.
Un nuovo mondo e una vita dimenticata
Il Doctor e Belinda si risvegliano in una versione distorta della Terra, un luogo che ricorda le sitcom degli anni ’50, ma con un tocco di follia. Qui, gli abitanti sembrano aver dimenticato chi sono, vivendo una vita tradizionale da coppia sposata con una figlia. Ma in questo strano universo, ogni dubbio è punito severamente, e i caffè possono esplodere a causa di incertezze. È un mondo dove le donne sono considerate “buone mogli e madri” e gli uomini non possono complimentarsi tra di loro. Una realtà inquietante, che ricorda alcuni aspetti della nostra società contemporanea (e non è un caso).
Il personaggio di Ruby Sunday emerge come uno dei pochi a mantenere i propri dubbi, rappresentando una sorta di ribellione contro questo sistema oppressivo. E poi c’è Conrad, che viene venerato come una figura messianica, una sorta di caricatura di ciò che potrebbe accadere se perdiamo la nostra individualità. Insomma, un mix di inquietudine e critica sociale che non può non colpire.
Il mistero del dio dei desideri
Proseguendo nella narrazione, scopriamo che il neonato rapito dalla Rani è in realtà Desidirium, il dio dei desideri. Questo piccolo divinità è ora nelle mani di Conrad, che ha creato questo “Wish World” per sfruttare il potere del bambino. La Rani, in questa sua nuova incarnazione, ha piani ambiziosi: intende utilizzare i dubbi del Doctor per strappare il velo della realtà e portare alla luce l'”Uno che è Perduto”. Una trama che, se non fosse per la sua inquietante contemporaneità, potrebbe sembrare un sogno bizzarro.
Riferimenti e rimandi storici
Un aspetto che ha fatto impazzire i fan è la ricchezza di easter egg disseminati nell’episodio. Ad esempio, la figlia del Doctor e Belinda, Poppy, non è un personaggio nuovo. Già vista in precedenti avventure, è la capitana di Babystation Beta. La sua comparsa, seppur fugace, è un chiaro segno di come la serie stia cercando di intrecciare il passato con il presente. E perché il Doctor si ricorda di lei? Non lo sappiamo ancora, ma sicuramente ci condurrà verso rivelazioni sorprendenti nel finale.
Ma non è tutto. Il Doctor, intrappolato nella sua nuova identità di John Smith, si ritrova a nascondere la sua vera essenza. Questo nome, ripetuto nel corso della serie, ha una forte connotazione: dal Decimo Doctor al Dodicesimo, è un marchio di fabbrica che sottolinea l’importanza del camuffamento e della protezione dell’identità. È divertente pensare a quante volte questo nome sia stato usato, quasi come un gioco di prestigio tra le varie incarnazioni del Doctor.
Il segreto di Foreman e la questione di UNIT
Un altro colpo di genio è il riferimento a I.M. Foreman, un nome che riporta alla mente il primo episodio di Doctor Who, dove il Doctor si rifugia in un deposito di rottami di proprietà di un personaggio con lo stesso nome. Non è solo un omaggio nostalgico, ma una connessione profonda con la mitologia della serie. Foreman, in alcune opere non ufficiali, è descritto come un monaco gallifreiano, un dettaglio che arricchisce ulteriormente il lore di Doctor Who.
In modo ironico, la Rani si riferisce a UNIT come al “Unified National Insurance Team”. Un gioco di parole che fa sorridere, poiché UNIT ha sempre rappresentato un’agenzia d’intelligence di grande potere e importanza. Ma la trasformazione in un’agenzia assicurativa è un chiaro segno della distorsione di questo mondo. Ricordo quando, guardando le avventure del Terzo Doctor, ero affascinato dalla loro interazione con UNIT. È strano vedere come le cose possano cambiare e, a volte, degenerare.
Un finale esplosivo all’orizzonte
Questo episodio si conclude con una serie di domande senza risposta e inquietanti rivelazioni. La Rani, con il suo simbolo, il Sigillo di Rassilon, rappresenta un legame profondo con il passato della Time Lord e con la mitologia della serie. E mentre ci avviciniamo al finale, ci si può solo chiedere quali altre sorprese ci riserverà il destino. Sarà un ritorno al passato o una nuova direzione per il Doctor? I fan sono in trepidante attesa, e io non posso fare a meno di pensare che questo potrebbe essere uno dei punti più alti della serie.
Insomma, l’episodio “Wish World” non è solo un semplice episodio di Doctor Who, ma un vero e proprio viaggio attraverso la nostalgia, la paura e la speranza. E mentre aspettiamo il finale, non possiamo fare a meno di riflettere su quanto questo universo possa ancora sorprenderci.