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Il 1985 è stato un anno incredibile per il cinema, un periodo in cui le sale erano piene di film che oggi consideriamo cult. Ricordo quando, da ragazzino, andavo al cinema con gli amici, pieni di popcorn e aspettative. I film di quell’anno non hanno solo intrattenuto, ma hanno anche segnato un cambiamento nei modi di raccontare storie. Oggi ci immergeremo in alcuni titoli che hanno fatto la storia, esaminando cosa li ha resi così speciali, ma anche i loro difetti, che, a volte, sono piuttosto evidenti.
Brewster’s Millions: una commedia deludente
Partiamo con Brewster’s Millions, un film che ha visto la collaborazione di due giganti della comicità: Richard Pryor e John Candy. La trama ruota attorno a Montgomery Brewster, erede di una fortuna che dovrà spendere in modo avventato per ottenere l’eredità. Una premessa interessante, ma… che dire? Le aspettative erano alte, eppure mi sono trovato a ridere solo una volta durante tutto il film. Ricordo che, in un momento di pura frustrazione, ho pensato: “Ma dove sono finiti i momenti esilaranti che mi aspettavo?” La chimica tra i protagonisti non funziona e la sceneggiatura sembra un po’ in balia di se stessa. Un vero peccato, considerando il potenziale di un cast così talentuoso.
Rambo: First Blood Part II: un eroe in declino
Passiamo ora a Rambo: First Blood Part II, dove John Rambo, interpretato da Sylvester Stallone, torna in azione. Questa volta, il nostro eroe è chiamato a tornare in Vietnam per una missione, ma le cose si complicano rapidamente. Ecco, qui possiamo notare un cambiamento notevole rispetto al primo film: Rambo, che era complesso e sfaccettato, diventa un’icona dell’azione standardizzata. Ma la cosa più frustrante è la trama, che include subplot inutili e una forzata storia d’amore. Come si fa a rovinare un personaggio così affascinante? La risposta, purtroppo, è semplice: si tenta di renderlo più commerciale, ma il risultato è ben lontano dall’essere soddisfacente.
Steaming: un potenziale sprecato
Steaming, invece, ci porta in una sauna turca frequentata da donne in cerca di compagnia e conforto. Qui avremmo potuto avere una storia ricca di spunti interessanti, ma il film finisce per perdersi nel suo stesso labirinto narrativo. Non riesce a dare giustizia ai suoi personaggi, e la mancanza di una struttura chiara rende difficile seguire il filo della storia. È come se ci fosse un grande potenziale, ma non si riesca a concretizzarlo. L’idea di esplorare la vita di queste donne era affascinante, ma il risultato finale è un po’ una delusione.
A view to a kill: un Bond controverso
Infine, non possiamo dimenticare A View to a Kill, l’ultimo film di Roger Moore nei panni di James Bond. Qui vediamo Bond affrontare un antagonista piuttosto strano: Max Zorin, un uomo con un passato inquietante. E chi non ama gli inseguimenti mozzafiato e le trame ridicole? Ma, ammettiamolo, Moore era ormai un po’ stanco nel ruolo. La trama è un insieme di eventi bizzarri che sembrano strappati da un fumetto, eppure… non possiamo fare a meno di trovare un certo fascino anche in questo. Il tema musicale, per esempio, è indimenticabile e, sorprendentemente, riesce a risollevare un po’ le sorti del film.
Il 1985 ha certamente offerto film che hanno segnato un’epoca, ma non tutti hanno retto il passare del tempo. Alcuni di questi film sono stati, a dir poco, deludenti, mentre altri hanno mantenuto almeno un pizzico di nostalgia. Come amante del cinema, mi piace immergermi in queste storie, anche quando non sono all’altezza delle aspettative. E voi, quali film di quell’anno ricordate con affetto? Ci sono titoli che vi hanno colpito più di altri?