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Quando si parla di festa del papà, spesso ci vengono in mente brunch affollati, cravatte mai indossate e dediche strappalacrime su Instagram. Ma nel mondo del horror, la paternità assume una dimensione ben più oscura e inquietante. Non si tratta solo di protezione o guida, ma di sopravvivenza, sacrificio e, a volte, pura follia. Hai mai pensato a quanto possa essere spaventoso essere un padre in un film dell’orrore?
Il papà classico del horror
Iniziamo con Jack Torrance, il prototipo del “papà che va in pezzi”. Inizia come uno scrittore in difficoltà, deciso a fare del suo meglio per la famiglia. Ma alla fine, lo vediamo inseguire Wendy e Danny con un’ascia nei corridoi infestati dell’Overlook Hotel. La sua discesa nella follia è il crollo totale della figura paterna ideale: il fornitore, il protettore. La performance di Jack Nicholson, con le sue espressioni contorte e quella rabbia che bolle sotto la superficie, lo rendono uno dei papà più indimenticabili e spaventosi del genere horror. E chi non ricorda quel sinistro “redrum” che riecheggia nei corridoi? Una vera e propria icona del terrore!
Amore silenzioso in un mondo mortale
In un mondo dove un suono può costarti la vita, il silenzio di Lee Abbott parla più di mille parole. Interpretato da John Krasinski, Lee è un padre che comunica tutto attraverso gesti e sguardi carichi d’amore. Mentre cerca di proteggere la moglie incinta, Evelyn (Emily Blunt), e i loro figli da alieni assetati di suoni, il peso delle sue scelte si fa sentire. La sua relazione con la figlia è tesa, ma l’amore è innegabile. E quel finale? Ti colpisce dritto al cuore! In un’epoca in cui la comunicazione è fondamentale, Lee dimostra che le azioni di un padre possono parlare più forte delle parole.
La nebbia della disperazione
In The Mist, David e suo figlio affrontano un’incertezza che fa rabbrividire. La nebbia non porta solo mostri, ma anche scelte strazianti. David è spinto a proteggere il suo bambino a tutti i costi, ma la paura e la disperazione lo portano a prendere decisioni che nessun genitore vorrebbe mai affrontare. Questo non è solo un film di mostri; è un’esplorazione delle pressioni psicologiche che l’amore può causare. E l’epilogo? Diverso dalla novella di Stephen King, ma altrettanto brutale. La disperazione di David è un riflesso di quanto l’amore possa diventare tragico quando è messo alle strette.
Trasformazione in un mondo zombie
Seok-woo, in Train to Busan, è l’emblema della trasformazione. Inizialmente un padre distratto e attaccato al lavoro, si ritrova a dover proteggere sua figlia durante un’epidemia zombie. La sua evoluzione da padre distante a eroe devoto è commovente. Man mano che la tensione cresce e i corpi si accumulano, ciò che colpisce di più è come Seok-woo riesca a tirare fuori una versione altruista di sé stesso, sorprendendo persino se stesso. Non si tratta solo di sopravvivere, ma di essere presente quando conta di più.
Il peso del passato
In His House, Bol è un rifugiato sudanese che affronta demoni ben più reali della paura. Fuggendo da una guerra, deve affrontare il trauma e la razzismo mentre cerca di costruire una nuova vita per la sua famiglia. La performance di Sope Dirisu rende palpabile il conflitto tra identità, paternità e controllo. Questo non è solo horror; è un ritratto crudo e umano di un padre che lotta per trovare il suo posto, mentre i fantasmi del passato lo perseguitano.
La vera paura è dentro di noi
Infine, non possiamo dimenticare Ellison, il protagonista di Sinister, che si trova a inseguire un grande scoop per salvare la sua famiglia da una crisi finanziaria. Ma le sue scelte lo portano a una spirale di ossessione che mette in pericolo tutto ciò che ama. La sua discesa nella paranoia è un campanello d’allarme su quanto l’ambizione possa rivelarsi pericolosa. La vera paura, in questo caso, non è rappresentata dai fantasmi, ma dall’uomo stesso.
Quindi, che si tratti di amore incondizionato, scelte strazianti o la lotta contro le proprie demoni, i papà dell’horror ci mostrano le sfide più oscure della paternità. In un genere costruito sulla paura, non sono sempre i mostri a rimanere impressi nella memoria, ma i padri che fanno di tutto per tenere in vita le loro famiglie… o per tenerle unite… o semplicemente per permettere loro di respirare un giorno di più.