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Quando si parla di serie TV iconiche, si pensa spesso a quei momenti culminanti che lasciano i telespettatori con il fiato sospeso, come accade in show leggendari come *Lost*, *Game of Thrones* o *Friends*. Ma cosa succede quando un finale delude le aspettative? Questo è esattamente ciò che è accaduto con la seconda stagione di *The Last of Us*. Mentre molti si aspettavano un cliffhanger avvincente, il risultato è stato un finale frustrante, che ha lasciato i fan a chiedersi: “E ora?”. D’altronde, la scelta di rimanere fedeli al videogioco *The Last of Us Part II* ha portato a un epilogo che si è rivelato più insoddisfacente che emozionante.
Un finale che non risolve nulla
La stagione si è costruita attorno al conflitto tra Ellie e Abby, promettendo un confronto epico. Tuttavia, quando finalmente il momento clou arriva, la serie decide di fermarsi, lasciando in sospeso il destino di Tommy ed Ellie. Questo tipo di cliffhanger, per quanto possa sembrare intrigante, non fornisce alcun tipo di risoluzione. In effetti, i migliori cliffhanger, come quello di Ross che pronuncia il nome di Rachel all’altare, offrono una forma di chiusura, anche se parziale. Qui, invece, il finale si riduce a una semplice frase: “Abby punta una pistola a Ellie”. E poi, buio totale.
Un ritorno al passato che non convince
Nel tentativo di dare un senso a questo finale, la serie torna indietro nel tempo con una sequenza ambientata nel “Giorno Uno” a Seattle. Qui vediamo Abby osservare le forze W.L.F. da uno stadio abbandonato, suggerendo che la prossima stagione si concentrerà su di lei. Ma cosa ne è del viaggio di Ellie? Questo spostamento di focus non solo è frustrante, ma lascia i fan a chiedersi perché dovrebbero interessarsi a un personaggio secondario. La serie, quindi, non solo non fornisce una risoluzione, ma sembra anche promettere una nuova narrazione che allontana il pubblico dalla storia principale.
Le scelte narrative della serie
Un aspetto cruciale di questo finale deludente è la fedeltà al videogioco, che a sua volta lascia i giocatori in sospeso durante l’incontro tra Ellie e Abby. In *The Last of Us Part II*, i giocatori vengono costretti a tornare indietro e a giocare nei panni di Abby, il che, sebbene interessante nel contesto del gioco, non si traduce bene in una narrazione televisiva. Qui, il passaggio a un’altra prospettiva avviene senza il tempo necessario per costruire un legame emotivo con Abby. Invece di suscitare empatia, rischia di alienare il pubblico, lasciando il finale con una sensazione di incompletezza.
Il rischio di perdere l’interesse
La questione principale è: chi si interessa davvero della W.L.F. e delle sue dinamiche interne? Certo, queste fazioni possono essere affascinanti, ma la verità è che i fan si sono affezionati a Ellie e Joel. Perché dovremmo investire tempo e attenzione in un personaggio che, fino a questo momento, non ha catturato il nostro interesse? Senza un forte legame emotivo, il rischio è che il pubblico perda interesse e che le aspettative per la terza stagione si affievoliscano.
L’attesa e la frustrazione
Con la terza stagione che non inizierà le riprese prima del 2026, i fan si trovano di fronte a un’attesa insostenibile. In un’epoca in cui le serie TV sono disponibili in binge-watching, dover attendere anni per una risoluzione sembra quasi obsoleto. E, per chi si è stancato di aspettare, la tentazione di cercare spoiler sarà alta. A differenza dei giocatori che devono affrontare la frustrazione di un cliffhanger mentre giocano, i fan della serie possono facilmente scoprire cosa accadrà, rovinando l’esperienza.
Un’analisi finale
In fin dei conti, la scelta di restare fedeli al materiale originale ha portato a un finale che, sebbene possa avere senso per i fan del videogioco, risulta essere una mossa rischiosa in un medium come la televisione. *The Last of Us* ha certamente il potenziale per raccontare storie coinvolgenti e complesse, ma il finale della seconda stagione ha dimostrato che la fedeltà non sempre paga. In un panorama televisivo dove il pubblico è abituato a narrazioni avvincenti e risolutive, la serie ha lasciato una sensazione di vuoto. Chissà se i prossimi episodi riusciranno a recuperare il terreno perduto, ma una cosa è certa: le aspettative ora sono altissime.